I miracoli di Gesù

(041)

Guarigione della piccola romana a Cesarea (155.5)

Torna la donna con altri romani. " "Tu dunque sei il Maestro?" chiede uno che pare un servo di casa signorile. E avutane conferma chiede: "Ti farebbe ribrezzo curare una piccola figlia di un'amica di Claudia? La bambina è morente perchè soffoca, nè il medico sa di che muore. Ieri sera sana. Questa mattina in agonia."
"Andiamo."
Fanno pochi passi per una via che va verso il posto di ieri e giungono al portone spalancato di una casa che sembra abitata da romani.
"Attendi un momento." L'uomo entra veloce e quasi subito si riaffaccia dicendo: "Vieni."
Ma prima ancora che Gesù possa entrare, ne esce una giovane di aspetto giovanile, ma in una condizione di strazio più che visibile. Ha sulle braccia una creaturina di pochi mesi abbandonata, livida come uno che affoga. Io direi che aveva una difterite mortale e che è agli ultimi attimi di vita. La donna si rifugia sul petto di Gesù come un naufrago su uno scoglio. Il suon pianto è tale che non la lascia parlare.
Gesù prende la creaturina, che ha dei piccoli moti convulsivi nelle manine ceree dalle unghiette già violacee, e la alza. Il capino spenzola all'indietro senza forza. La madre, senza più superbia di romana rispetto all'ebreo, è scivolata ai piedi di Gesù, nella polvere, e singhiozza col volto levato, i capelli mezzi sciolti, le braccia tese che brancicano la veste e il mantello di Gesù. Dietro e intorno, romani della casa e ebree della città che guardano.
Gesù bagna il suo indice destro con la sua saliva e lo mette nella bocchina anelante, lo ficca in giù. La bambina si dibatte e diviene più nera ancora. La madre urla:" No! No!" e pare una che si torca sotto una lama che la trapassi. La gente trattiene il respiro. Ma il dito di Gesù esce insieme ad un ammasso di membrane purulente e la bambina non si dibatte più e dopo un piccolo versolino il pianto si calma in un sorriso innocente, agitando le manine e muovendo le labbra come un uccellino che pigoli sbattendo le alucce in attesa dell'imbeccata.
"Prendi, donna. Dalle il latte. E' guarita."